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Senza Titolo
Salvo, 1997
“Quest’attenzione al quotidiano e al lavoro per serie, infatti, dimostra come ciò non sia solo una caratteristica moderna del mondo meccanico e dell’arte a cui essa si riferisce, ma pure della pittura di figura che usa la serie non per realizzare meccanicamente similitudine, ma più semplicemente per creare umanamente differenza. Ciò in un’epoca di avanzata produzione e riproduzione tecnologica di immagini e cose di serie e a cui l’artista risponde con l’aura della creazione pittorica che dà semplicemente vita alla serie della differenza. Ma qui la semplicità, che non significa semplicismo, è una caratteristica particolare che qualifica il lavoro di Salvo, semplicemente perché la sua opera fa pensare alla classicità.
”
I curatori Jan Hoet e Giacinto di Pietroantonio hanno invitato per la seconda edizione di Arte all’Arte Salvo a intervenire all’interno della Pinacoteca Civica di Casole d’Elsa con delle opere al suo tempo inedite.
“Difatti il postmoderno ha molti detrattori, perché guardano tale superfice, questa pellicola di fine secolo, con superficialità non capendo che se ti hanno dato il computer devi imparare ad usarlo anche se lo critichi. Infatti, oggi gli artisti producono delle opere: quadri, sculture, installazioni immediatamente riconoscibili, comunicabili direi, sia che si rifacciano al Novecento, sia che guardino all'Arte Povera. È di questo che parlano le opere di Salvo, di una stratificazione storica, dove l'apparente semplicità della sua pittura nasconde la complessità della storia e dell'esperienza di una visione concettualmente raffinata, è una sorta di macchina di verità, una trappola per gli sciocchi che credono che la superficie sia superficialità.”
Giacinto di Pietroantonio, Arte all’Arte II, 1997
Altri progetti di Arte all’Arte II
Credits
Salvo
Senza titolo, 1997
Olio su tela/ oil on canvas
Casole d’Elsa, Arte all’Arte II
Foto Alberto Cipriani