Progetto per il Teatro de’ Leggieri

Mario Airò, 2002

L’intervento di Mario Airò, realizzato in collaborazione con il fotografo Attilio Maranzano, coinvolge a più livelli gli spazi di accesso al teatro. L’artista, con il suo intervento, sottolinea l’identità originaria del luogo ristabilendo il collegamento diretto mancante tra lo spazio del teatro vero e proprio e l’area di accesso, intervento che valorizza l’importanza che esso ha avuto in passato e soprattutto il desiderio che questa importanza sia tuttora conservata all’interno della comunità locale. Allo stesso tempo, la scelta di ritrarre altri teatri presenti nell’area toscana, di dimensioni simili e costruiti secondo gli stessi criteri, suggerisce un collegamento con una tradizione più ampia, tradizione spesso minacciata dai processi di trasformazione del territorio che tengono conto solo dei capolavori riconosciuti e sono meno rispettosi di un contesto intriso di segni della storia tuttora vivi, tuttora utilizzabili.

Le fotografie scattate da Attilio Maranzano sono disposte sulle balaustre del foyer, sono dettagli e visioni d’insieme che, con la loro presenza, amplificano a prima vista la sensazione di entrare in un teatro. L’atmosfera visiva ottenuta tramite le immagini è completata da un intervento sonoro che si attiva durante la salita e la discesa dalle scale: tracciando un’ulteriore connessione con il mondo del teatro, l’artista ha infatti registrato la voce di un attore, Claudio Tosi, che reinterpreta liberamente un estratto del monologo del folletto Puck che conclude la commedia di Shakespeare Sogno di una notte di mezza estate.
— Emanuela De Cecco, "Arte All'Arte VII", 2002

In occasione della VI edizione di Arte all’Arte la curatrice Emanuela de Cecco ha curato il progetto speciale al teatro dei Leggieri a San Gimignano con l'intervento di Mario Airò, realizzato in collaborazione con il fotografo
Attilio Maranzano.

“Una delle finalità implicite nel progetto di Arte all'Arte è la volontà di stabilire delle con­nessioni reali con il territorio e con le realtà vive che vi operano. Gli artisti sono chiamati ad intervenire direttamente nel tessuto sociale e tenere conto delle caratteristiche specif­iche del contesto.

A questo proposito, in parallelo con la mostra vera e propria, lo scorso anno, per la prima volta si è svolto un concorso dove alcuni giovani artisti italiani sono stati invitati a proget­tare gli spazi della Casa della Musica-Sonar a Colle di Val d'Elsa. Il concorso è stato vinto da Loris Cecchini che ne ha ridisegnato interamente gli interni trasformandoli in una sua installazione permanente, un ambiente-opera d'arte che quest'anno ha ospitato la festa di apertura di Arte all'Arte.

Quest'anno il concorso riguardava l'atrio del Teatro dei Leggieri a San Gimignano. Posi­zionato nella piazza della Collegiata, il teatro è una presenza significativa nella storia del paese. Costruito nel Settecento secondo i canoni della tradizione italiana, il teatrino ha un atrio ristrutturato di recente dove gli elementi di arredo disposti in uno spazio decisamen­te limitato non suggeriscono alcun rimando alla bellezza che si trova nell'interno.

Il concorso, indetto dal Comune di San Gimignano in collaborazione con l'Associazione Arte Continua, richiedeva dunque dei progetti finalizzati ad ampliare l'ambiente dal pun­to di vista percettivo, non potendo ampliare fisicamente gli interni del teatro. Un compito stimolante ma decisamente non facile proprio perché si richiedeva una riflessione capace di tenere conto dei molti limiti insiti nella situazione di partenza. Sono stati invitati a par­tecipare cinque artisti, selezionati tra coloro i quali nel proprio percorso avessero già di­mostrato sensibilità nei confronti dello spazio, con l'obiettivo di scegliere e realizzare co­me intervento permanente uno dei cinque progetti.

Gli artisti invitati a partecipare sono Mario Airò, Sergia Avveduti, Massimo Bartolini, Mar­gherita Morgantin e Italo Zuffi. La scelta della giuria, composta dallo staff dell'Associazio­ne Arte Continua, dal sindaco e dai curatori, ha premiato il contributo di Mario Airò te­nendo conto, oltre che ovviamente della qualità della proposta, anche della possibilità di trasformarlo in realtà.

Tutti i progetti hanno affrontato con intelligenza la questione dando esiti in direzioni assai diverse: oltre al progetto vincitore vanno segnalate le due soluzioni estreme: da un lato la modifica radicale degli spazi proposta da Massimo Bartolini, dall'altro l'intervento poeti­camente fuorviante di Margherita Morgantin, che ha proposto di inserire negli spazi del teatro un dispositivo come quelli che solitamente si trovano nelle chiese e negli spazi storici per avere indicazioni sulla loro storia, ma che in quest'occasione aveva un audio e del­le immagini per andare altrove.”

Emanuela De Cecco, “Arte All'Arte VII”, 2002

Altri progetti di Arte all’Arte VII

Credits

Mario Airò
Progetto per il Teatro de’ Leggieri,2002
Specchio serigrafato / silkscreen in mirror
180x300 cm
installazione permanente
Progetto Speciale Arte all'Arte VII
Foto Ela Bialkowska