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2003 variazione da Fermacarte 1968
Emilio Prini, 2003
“Il dialogo di Emilio Prini con la memoria e il luogo si svolge, al contrario, in maniera più intima. Tuttavia, è certamente legato all’idea di rivoluzione. Presentando semplicemente l’immagine di una sua opera, creata nel 1968 e realizzata utilizzando del piombo, ci riporta indietro agli ‘anni di piombo’. Dopo giorni di lotta con le molteplici possibilità per presentare il suo frammento di memoria, Prini ha optato per la forma più minimale: semplicemente un’immagine (stampata su due pezzi di carta) che giace sul pavimento di una stanza del teatro. La massima economia può evocare la più profonda e impalpabile memoria di sogni e azioni rivoluzionarie.
”
In occasione della VIII edizione di Arte all’Arte i curatori Elio Grazioli e Hou Hanru invitarono Emilio Prini, protagonista dell’Arte Povera, ad esporre a Montalcino.
”Emilio Prini, protagonista dell'Arte Povera dal suo inizio, è uno dei peggiori artisti del momento, non solo in Italia. Le sue presenze "raro-rapide" hanno esasperato questo aspetto della sua immagine d'artista, ma esse sono la conseguenza necessaria del suo "angolo" nei propri confronti e in quelli della storia. When Attitudes Become Form è il famoso titolo di una delle mostre-manifesto (tenutasi a Berna nel 1969) a cui ha partecipato. Non è l'arte una scelta di modalità di vita, quella appunto che ogni volta deve fare i conti con l'esposizione, l'esporsi, l'opera? Un testo di Germano Celant scandisce: "Il mondo dell'operatività artistica si riduce al modo dell'essere e dell'agire". Prini svuota il rapporto dell'artista-persona con l'oggetto-opera, schiacciato quanto possibile sullo standard, sul carattere empirico e non speculativo della ricerca, sul "lato di vita chiave biologica". La sua opera traspone i dati materiali-quantitativi della realtà in altro, in un gioco di "standard" che intrappola il pensiero come identico e pur alieno, anzi "scambiato". Dopo aver partecipato a tutte le più importanti mostre internazionali degli anni tra il 1967 e il 1971, Prini ha diradato al minimo le partecipazioni a mostre: una personale intitolata Fermi in dogana all'Ancienne Douane di Strasburgo nel 1995, Documenta X a Kassel nel 1997, Arte Povera alla Tate Gallery di Londra nel 2001 e il successivo "tour" americano. Tornato alla materia degli inizi, Prini "ripete" in questa, come ha già fatto in diverse altre occasioni ricombinando l'opera di quegli anni, anch'essa uguale ma insieme del tutto diversa. In una stanza del teatro di Montalcino espone da Fermacarte 1968, composta da piombi su stampe fotografiche. Come ha dichiarato sinteticamente a suo tempo:
"NON HO PROGRAMMI, VADO A TENTONI, NON VEDO TRACCIA DI NASCITA DELL'ARTE (NÉ DELLA TRAGEDIA) PERCHÉ LA C.S. NON È IL FRUTTO DEL PURO LAVORO UMANO (PERCHÉ NON HO FATTO IO LA SEDIA IL TAVOLO IL FOGLIO LA PENNA CON LA QUALE SCRIVO) NON CREO, SE È POSSIBILE".
“Arte all’Arte VIII”, 2003
Altri progetti di Arte all’Arte VIII
Credits
Emilio Prini
2003 variazione da Fermacarte 1968
Montalcino, 2003
Progetto per Arte all’Arte 2003
Foto Ela Bialkowska