Cai Guo-Qiang è nato nel 1957 a Quanzhou, nella provincia del Fujian, in Cina. Fin dagli esordi, la sua opera mostra implicazioni erudite, spesso anche di tipo politico. Dopo essersi specializzato nell’utilizzo di una grande varietà di modalità espressive, Cai inizia a cimentarsi anche con la polvere da sparo, con l’obiettivo di assecondare la spontaneità e instaurare un confronto tra il senso di repressione comunicato dalla tradizione artistica codificata e il clima sociale della Cina del tempo. A colle di Val d’Elsa Cai Guo-Qiang ha creato per Arte all’Arte 2001 UMoCA (Under Museum of Contemporary Art) utilizzando il Ponte di San Francesco come spazio espositivo. UMoCa è un progetto che si inserisce nella sua serie Everything is a Museum, che comprende DMoCA (Dragon Museum of Contemporary Art) di Niigata, BMoCA (Bunker Museum of Contemporary Art) di Kinmen: spazi all’aperto simbolici in cui Cai Guo-Qiang da la possibilità ad altri artisti di esprimersi nei modi loro piu congeniali.

Quest’anno l’artista invitata è Jennifer Wen Ma che ha voluto realizzare un giardino eolico sonoro sotto gli archi del ponte dove è stato ricreato un organo eolico. Quando il vento soffierà tra gli archi, i visitatori si concederanno un momento di meditazione distendendosi sulle amache sistemate sotto il ponte. La musica potrà essere alta o fievole, armonica o dissonante, a seconda delle particolari condizioni di vento del momento. Il ponte è stato originariamente costruito per connettere la città al monastero, dando alle persone un rifugio dalla loro vita di tutti i giorni. Oggi con il parco lungo il ponte, forse può ancora servire come canale per la contemplazione e la riflessione. L’installazione vorrebbe anche mostrare come la natura interviene sui nostri sensi. Alcune volte piacevole e calmante, e altre volte in modo discordante e turbolento, simile al modo in cui collidono vita spirituale e il quotidiano.

"UMoCA è un progetto nell’ambito della serie Everything is Museum, serie tuttora in corso. ANiigata, in Giappone, c’è DMoCA: Dragon Museum of Contemporary Art dove nel 2003 si è tenuta una mostra personale Kiki Smith. A Kinmen, Taiwan, c’è invece BMoCA: Bunker Museum of Contemporary Art, dove nel 2004 sono state organizzate diciotto mostre personali. Gli artisti - registi, compositori, attori, architetti e artisti visivi inclusi - hanno portato alle esposizioni 870.000 visitatori.
Questa edizione di UMoCA è la seconda esposizione del museo. Per quella inaugurale, nel 2001, ho invitato Ni Tsai-Chin. Ni, ex direttore della Taiwan National Gallery of Art, è anche artista. Come direttore in carica della Galleria, mi ha invitato a “bombardare” il museo con un progetto che prevedeva un’esplosione, cosa, questa, che ha contribuito a portarlo alle dimissioni. Continuando a far esporre chi è coinvolto nella mia carriera d’artista, per questa edizione dell’UMoCA sono felice di presentare Jennifer Wen Ma. Per anni, Jennifer ha guidato il team del Cai Studio, spesso citato da molti come il “miglior
studio d’arte”. La sua fama di organizzatrice nel mondo dell’arte ha però frequentemente portato a ridimensionare il fatto che è anche una brava artista.
Aeolian Garden sta dove Est, Ovest, Nord e Sud si intersecano. A Colle Val d’Elsa, sotto gli archi del ponte di San Francesco, che va da est a ovest, le amache oscillano nel vento, che va da nord a sud, accompagnate dai suoni delle corde eoliche tese tra cielo e terra. Il fondo a mezzaluna delle amache riecheggia
meravigliosamente le linee curve delle volte in alto. Le amache sono parallele a questa antica via dove i visitatori possono fermarsi a riflettere sul sentiero che, attraversando questo ponte plurisecolare, colmava lo spartiacque tra la città (il mondo dell’uomo) e il monastero (il mondo di Dio). Attraversare questo ponte è probabilmente un’azione di un qualche spessore per Jennifer. Tra qualche anno, guardando questo progetto, l’artista potrebbe identificarlo come il momento in cui passa dall’altra parte – lasciando me, il mio lavoro e la mia gente su questo ponte o ai piedi di esso. Come direttore di UMoCA, mi capita spesso di pensare che la sera tardi, quando il vento soffia nel mio museo, l’aria è fresca e tranquilla, e lì ad ascoltare c’è solo lui, il museo. "