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Luciano Pistoi, 2005
“C’è l’arte, non quella antica e quella moderna.
”
La Meravigliosa avventura dell’arte
“Per oltre dieci anni il borgo di Volpaia è stato teatro di una vera festa dell'arte (questo era anche il titolo di una delle edizioni). Era il primo appuntamento della stagione, solitamente alla seconda settimana del mese di settembre, quando il mondo dell'arte era felice di ritrovarsi nell’armoniosa campagna toscana, per incontrare le opere degli artisti contemporanei tra antiche mura. La regia di questa vera e propria festa era di Luciano Pistoi. (…)
Nel 1982 comincia l'avventura di Volpaia. Il teatro è la grande chiesa rinascimentale nota come Commenda di Sant'Eufrosino, ma ben presto ci si allarga ad altri edifici, dentro alla cinta muraria e fuori. Nelle vesti di "padrona di casa" c'è Giovannella Stianti. Le mostre in genere si svolgono in settembre, tranne per le edizioni dall'83 all'85 che si tengono tra maggio e giugno. Sostenuto da un gruppo di amici, Pistoi cura personalmente le esposizioni. All'inizio c'è la riscoperta di personaggi legati alla terra toscana come Soffici, Magnelli, Magri, poi ci saranno altri artisti, di altre generazioni e comunque italiani. Questa "autarchia" era stata suggerita a Pistoi (come ebbe a spiegarmi nella conversazione in Imprevisto, 1991), da un desiderio di concentrazione: "Ho preferito non disperdermi in una missione informativa". (…)
Pistoi propose a me e a tre giovani, Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo di organizzare insieme una manifestazione che presentasse lavori appositamente realizzati da artisti contemporanei nei luoghi più belli delle antiche città toscane. I ragazzi non solo avevano aperto con entusiasmo e spirito pionieristico una galleria d'arte contemporanea a San Gimignano, la Continua, che Luciano aveva già coinvolto a Volpaia, ma avevano anche fondato un'associazione culturale, Arte Continua, per più ampi progetti pubblici. Nacque cosi Arte all'Arte con Getulio Alviani a Palazzo Patrizi a Siena, Giovanni Anselmo al Palazzo Pubblico di San Gimignano, Luigi Ontani alla Fortezza di Montalcino e Michelangelo Pistoletto sulla balconata del chiostro della Pinacoteca di Volterra.
Alla scomparsa di Luciano io, Mario, Maurizio e Lorenzo decidemmo che avremmo fatto in modo di realizzare la sua idea anche senza di lui: ci siamo riusciti e poi l'idea è andata avanti e ha coinvolto altre città, altri curatori, altri artisti. Il primo catalogo si apre proprio con le sue parole: "C'è l'arte, non quella antica e quella moderna".
Spero che tutto questo possa spiegare perché non si poteva festeggiare il decennale di Arte all'Arte senza un omaggio a Luciano Pistoi. Nessun luogo migliore per ospitarlo che la "casa" dei suoi amici Rosa e Gilberto Sandretto. Nessun progetto migliore per ricordarlo che l'invito a cinque giovani gallerie italiane a proporre ognuna due giovani artisti. E proprio il metodo di Pistoi, quello che lui aveva tante volte utilizzato a Volpaia: coinvolgere altre forze, rivalutare il ruolo delle gallerie, fare largo ai giovani. Gli artisti invitati a intervenire nello spazio del castello sono: Pennacchio Argentato e Jordan Wolfson (7293, Napoli), Francesco Arena e Robert Orchardson (Monitor Video & Contemporary Art, Roma); Emanuele Becheri e Sara Rossi (NicolaFornello, Prato); Piero Golia e Jesper Just (Maze, Torino); Christian Frosi e Giovanni Kronenberg (Zero, Milano). Nessun omaggio migliore per Luciano Pistoi: critico, mercante, organizzatore culturale, tutta la sua vita è stata testimonianza, ai più alti livelli, della dignità morale e del ruolo culturale del gallerista.”
Laura Cherubini, “Arte all’Arte X”, 2005
Nicola Fornello, Prato
Nicola Fornello nasce da un’idea di Antonella Nicola ed Enrico Fornello, inaugura nella primavera del 2003 con una mostra personale di Attilio Maranzano. La galleria si dedica alla promozione di giovani artisti sia italiani che europei i quali hanno l'opportunità all'interno dello spazio, ex industriale, di realizzare progetti specifici per il luogo. Inoltre il programma è stato studiato in modo tale da relazionare artisti di differenti generazioni, alternando mostre ed eventi tali da offrire opportunità di confronto e crescita.
Emanuele Becheri
Senza titolo (Ambiente n. 7)
Alla base del progetto c'è la scelta della stanza n. 7, che offre la possibilità di estendere alcuni aspetti propri dei lavori bidimensionali senza tradirne il principio originario, di sperimentare una nuova scala per il disegno tentando una grande opera direttamente inscritta sul piano orizzontale del pavimento. Reso bianco in modo da uniformarsi alle pareti, il pavimento contrassegna un limite, una cesura netta rispetto agli spazi attigui, destabilizza la percezione ottica da vicino e ancor più a distanza. (…) Precluso l'ingresso fisico alla stanza, ci si può solo sporgere sulla soglia delle due porte per osservare, da diversi punti di vista, una costellazione di segni quasi invisibili disseminati a terra, che si schiudono a perdita d'occhio alla stregua di un paesaggio. (….)
Sara Rossi
Visita al castello. Ho le chiavi, una grande di ferro ossidato ed altre più piccole sono nel mazzo. Il borgo è deserto, apparentemente abbandonato. Mi avvicino alla porta che si apre senza cigolare nel buio della prima stanza. Altre porte e vani aprono varie possibilità. Prima salgo, verso l'ultimo piano dove ancora le pareti rosa donano un aspetto femminile ai locali. Gli oggetti, come i mobili e altri complementi d'arredo sembrano addolcire, umanizzare questo luogo in rovina. Essi resistono come testimoni silenziosi. (…) Risalgo al piano superiore ed esco in giardino. (…) Dal giardino il castello mi sembra il contenitore adatto ad un gruppo di brevi storie re-editate a tema libero dalle riprese girate dai turisti, abbondanti in questa zona della Toscana.
Maze, Torino
Di uno spazio non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.
Italo Calvino
Piero Golia
Sono davanti al foglio per scrivere queste cinque righe da più di un'ora ma continuo a non aver nulla da scrivere. In fondo credo che il problema sia che non c'è nulla da scrivere. Si tratta solamente di una buffa modificazione genetica ottenuta per accidente. Un incontro tra un oggetto reale ed una tipica forma dell'arte. In questo caso dall’incotro tra un cubo minimalista probabilmente giallo con un set per il barbecue come quello che ho in giardino. Una sorta di piccolo scontro tra funzionalità e forma a discapito della funzionalità. Qualcosa che spero dia senso a queste cinque righe che finalmente ho raggiunto.
Jesper Just
Jesper Just partecipa alla decima edizione di Arte all'Arte con due video realizzati nel corso dell'ultimo anno, "Bliss and Heaven" (2004) e "Something to love" (2005) particolarmente adatti alle atmosfere sospese del Castello dei Linari. "Bliss and Heaven" - sciolto remake della "Beaver Trilogy" di Trent Harris - è la storia di un ragazzo che segue di nascosto un maturo camionista nel rimorchio del suo tir. (…) Su un analogo registro di ambiguità di relazione, e usando sempre un linguaggio intriso di riferimenti cinematografici, gioca "Something to love" - inedito in Italia - che si apre con la ripresa in slowmotion di una macchina che percorre i corridoi deserti di un garage sotterraneo. (…)
Monitor Video and Contemporary Art, Roma
La galleria Monitor fondata a Roma nel 2003 da Paola Capata, pone tra i principali obiettivi quello di essere uno spazio di ricerca dedicato alle ultime generazioni artistiche. Monitor si inserisce all'interno del panorama internazionale come struttura giovane e dinamica in cui gli artisti, per lo più under 30, sono invitati a realizzare progetti site-specific in nome di una collaborazione sempre nuova e diversa con lo spazio, la città e il suo pubblico.
Francesco Arena
Per il castello di Linari ho pensato a due interventi diversi ma in qualche modo in comunicazione tra di loro. Nella cantina al piano terra, dove ci sono le botti in muratura, nell'angolo più lontano dalla porta della cucina ho pensato di installare 3,24 mq, una grande cassa di legno, di quelle che solitamente si utilizzano per il trasporto delle sculture. All'esterno della cassa si apre una piccola porta ben mimetizzata nell'incrocio delle assi, da questa porta si accede all'interno della cassa in una piccola anticamera di cm 120x70. In questo spazio c'è un'altra porta che dà nello spazio più "grande" che misura cm 200x120 e che occupa quasi per intero l'area della cassa. Queste due stanze sono la ricostruzione in scala 1:1 della prigione nella quale fu tenuto segregato Aldo Moro in via Montalcini a Roma. (…) Per il secondo intervento (Trampoli) è invece perfetto lo spazio della soffitta, altro luogo di archiviazione di cose in disuso ma sempre recuperabili. Su due vecchi blocchi di pietra, originariamente parte di un marciapiede, ho inserito due strutture di ferro con la base a forma di suola di scarpa e delle cinghie di cuoio utili per bloccare delle scarpe. La struttura di ferro ricorda molto quella dei pattini a rotelle di una volta.
Robert Orchardson
Tra i numerosi aspetti del Castello di Linari che mi hanno interessato, sono stato attratto principalmente dai mobili abbandonati che riempiono l'edificio. Resti frammentari di uso precedente che ora sembrano ridondanti, seminati attraverso le stanze anch'esse cadute in disuso.
Tutto questo sembra un contesto interessante nel quale esibire lavori che cercano di articolare gli aspetti di una complessa, se non paradossale, posizione tra potenzialità e ridondanza, utilità e disfunzionalità. Lavori che si giustappongono e oscillano continuamente tra l'importanza della loro fisicità e la loro presenza materiale, contro qualcosa di meno tangibile che si manifesta nella relazione tra gli stessi lavori. Per Arte all'Arte propongo di creare un'installazione di più lavori collocati in diverse stanze, quasi a creare un'unità di frammenti fatta di parti disparate che alludono tanto al mobilio quanto alle sculture, nel tentativo di esplorare alcune di queste tensioni che costituiscono il fulcro del mio lavoro.
T293, Napoli
T293 è stata fondata nel 2001, dall'allora ventiquattrenne Paola Guadagnino, con sede in Via Tribunali 293, nel cuore del centro antico di Napoli. T293 nasce con l'intento di presentare a Napoli ricerche artistiche del tutto inedite attraverso un selettivo scouting di giovani artisti internazionali, per formulare ipotesi di mercato a partire da una personale linea estetica. T293, nel corso degli anni, è diventata un punto di riferimento importante per collezionisti, curatori, critici, artisti e semplici appassionati provenienti da Napoli e da varie parti del mondo. Grazie alla sua intensa attività, la galleria ha conquistato un ruolo centrale nel panorama artistico contemporaneo ottenendo significativi riscontri sulle riviste specializzate e partecipando a prestigiosi eventi fieristici internazionali come Artissima (Torino) e Liste (Basilea).
Pennacchio Argentato
(…) La dimensione architettonica del Castello di Linari è messa in relazione con quella esterna del giardino antistante. Il progetto altera la prevedibilità percettiva per creare una sorta di "passaggio visivo". Scomponendo e ricomponendo il panorama attraverso un ingegnoso sistema di specchi, viene riflessa all'interno di una delle sale una visione illusoria del paesaggio
Jordan Wolfson
Un film che riguarda qualcosa che non esiste o che forse potrebbe non esistere mai.
Pensavo di prendere in considerazione uno spazio formalmente soggettivizzato e di trasformarlo in un video che rende soggettivo il tempo.
Zero Milano
Si accede da uno spazio quasi metafisico. Una scalinata di ferro e vetro retinato, una piccola porta che apre su un ambiente aperto e pulito, un balcone a metà tra il preistorico e il futuristico. Galleria Zero. Davvero anticonvenzionale, sul tetto di un edificio, non potrebbe esprimere meglio la filosofia targata Zero, tesa verso un concetto di arte contemporanea che irrimediabilmente straripi fuori dai confini dello spazio espositivo.
Nata nel marzo 2001 a Piacenza ad opera di Paolo Zani, si è trasferita a Milano nel settembre 2003, in via Ventura 5, nell'ex-Fabbrica Faema di Lambrate. Uno spazio, quindi, che dimostra di possedere tutte le carte in regola per diventare il nuovo polo milanese per l'arte contemporanea. L'intenzione di Zani è quella di scardinare le abitudini dell'intellighènzia milanese a "restarsene comodamente in centro". La galleria rispecchia ideologia e percorso di Paolo, centrati sul rapporto tra arte, scienza e condizione esistenziale dell'uomo, tema portante che viene sviluppato attraverso opere di giovani artisti.
Christian Frosi
La perdita di controllo è una pratica difficilmente sostenibile in qualsiasi campo dell'attività umana, se non come metafora. Ne conseguirebbero aree e immagini non definite ed incongrue. Variazioni di possibilità difficilmente calcolabili e gestibili. (…) Si dovrebbe più liberamente girovagare in un contesto senza alcuna valenza e con opere indifese e puramente emotive, opere che riescano ad annullare anche quel germoglio di contesto che naturalmente tende sempre a crearsi. Difficile creare "strumenti" in un panorama di questo tipo. Difficile, ma non impossibile. Una realtà parallela, ma non tanto discosta. Una sceneggiatura più semplificata e più povera. Una tensione neutra, nello spazio e nel contesto. La mia volontà di controllo che perde o assume valore simbolico nella propria distaccata rappresentazione.
Giovanni Kronenberg
"Secondo me, (i bambini) sono degli esseri molto più completi dei grandi; nascono completi e poi cominciano ad assumere dei difetti strada facendo, perchè la società gli impone come non essere se stessi; nascono come esseri molto naturali e spontanei e muoiono come persone assolutamente innaturali; ogni giorno acquistano informazioni ma perdono la salute. Uno scrittore aveva fatto un bel paragone, parlando di bambini; diceva che i bambini non sono come i bachi da seta, vermi che poi diventano farfalle; l'essere umano, invece, nasce prima farfalla, quindi molto libero, e poi viene ridotto ad un verme."
da “Il mondo dal finestrino, il cinema di Abbas Kiarostami”, Edizioni della Battaglia, Palermo 2002
Altri progetti di Arte all’Arte X
Credits
EMANUELE BECHERI
Senza titolo ( ambiente n°7 ), 2005
Disegno su pavimento, carta carbone
Dimensioni ambiente /
Galleria Nicola Fornello, Prato
SARA ROSSI
Partenza dalla terra per la luna, 2005
Stampa fotografica
100 x 100 cm
Galleria Nicola Fornello, Prato
PIERO GOLIA
Yellow cube with barbecue and tools, 2005
wood, paint, barbecue and tools
Galleria Maze, Torino
JESPER JUST
Bliss an Heaven, 2004
DVD, 7:30 min.
ed. 10 + 2AP.
Galleria Maze, Torino
FRANCESCO ARENA
3,24 mq, 2004
legno, branda, WC chimico, acqua, sapone, carta e penna, tinozza, Asciugamano / wood, camp bed, chemical toilet, water. Soap, pen and paper, basin, towel
270 x 120 x 250 cm
Monitor Video & Contemporany Art, Roma
ROBERT ORCHARDSON
Cathedral Prototype, 2005,
fiberglass, 200x30cm
Monitor Video & Contemporany Art, Roma
PENNACHIO ARGENTATO
See-through, 2005
Ferro, plexiglass trasparente, plexiglass specchiato, legno
260 x 120 x 50 cm
Galleria T293, Napoli
JORDAN WOLFSON
Untitled (incidental), 2005
Video
Galleria T293, Napoli
CHRISTIAN FROSI
New Title Liebbbbhot, 2005
Corda/ rope
Intervento site specific sul castello di Linari
GIOVANNI KRONENBERG
Tutto quello che ti hanno raccontato da bambino, 2005
animazione digitale su DVD
2' 56"
Galleria Zero, Milano