Arte All’Arte I, 1996

La prima edizione di Arte all’Arte, curata da Laura Cherubini, ha esplorato realtà, percezione ed energia, usando forme essenziali e relazioni spaziali per sfidare il tempo e la materia. Getulio Alviani a Siena ha esplorato dinamismo e percezione visiva, dove l'interazione tra opera e spettatore è in continua evoluzione. A San Gimignano, Giovanni Anselmo ha integrato energia, materia e processi attraverso opere concrete e radicali. L'arte di Luigi Ontani, tra mito, identità e trasformazione, è stata protagonista a Montalcino e Michelangelo Pistoletto ha usato lo specchio per fondere autoritratto, spettatore e infinito tra le mura di Volterra. Questa edizione è stata un’esperienza per rivelare le convenzioni del visibile mescolando tradizioni e cultura - personale e collettiva - tra antico e contemporaneo.

Curato da Laura Cherubini

La realizzazione delle prime opere ci sembra quasi un miracolo, e sono bellissime. Ontani a Montalcino lavora come di consueto sulla vocazione del luogo in cui il vino è il prodotto più tipico. All’inizio Ontani aveva anche pensato di coinvolgere il poeta Valentino Zeichen (per il quale ha coniato il titolo “Valentino, sesso e vino”), accompagnato da un coro di voci bianche in canti sul vino, poi la collaborazione si limita ad alcuni versi in catalogo. Lo scarno lavoro di Anselmo, è fatto di pochi e semplici elementi, ma tra essi passa una grande corrente di energia, il principio vitale della materia. L’opera è composta in una coppia di pietre verso un tentativo di volo. Alviani lavora a Siena e dedica l’opera al Palio, ma, da protagonista dell’arte cinevisuale, non si interessa di cavalli e fantini, ma dell’apparato visivo di contorno: bandiere, biglie, coccarde, stemmi coi colori delle contrade che si prestano a mille giochi ottici per opaliop, un Palio optical generato da una serie di rispecchiamenti. E quanto si arrabbiò Get quando seppe dai “ragazzi” che i Priori e il regolamento del Palio non permetteva l’uso del materiale originale! Ci volle tutta la pazienza di Anna per calmarlo! Ma si rilassò tanto che nel ormai famoso bus di Arte all’Arte, cantava “Abat-jour”... Pistoletto progetto per la Pinacoteca di Volterra, una sequenza di 5 tronchi: il primo diviso a metà e rivestito nella parte interna con una parete specchiante. Il secondo era tagliato a 90°, con 2 specchi che si raddoppiano per il fenomeno della rifrazione, più l’angolazione del taglio si restringe, più lo specchio si moltiplica, finché alla fine il tronco si ricongiunge e possiamo solo immaginare l’infinita rifrazione al suo interno. Per una strana coincidenza, nell’invito della mostra appare una sequenza di 5 alberi, tratti da un’opera del Beato Angelico, l’artista che coglie l’analogia tra natura e cultura, tra un albero e un corpo umano. Di queste segrete coincidenze è fatto lo spirito di Arte all’Arte che tende a ricostruire un tessuto tra gli artisti e le città, a riannodare i fili con la tradizione artistica del passato in vista del presente.
— Laura Cherubini, dal catalogo di Arte all'Arte X, 2005

“Ogni opera d'arte è figlia del suo tempo ma esprime in sé qualcosa che va oltre il tempo. Questo hanno sicuramente pensato gli amici dell'associazione culturale Arte Continua quando hanno ritenuto di proporre all'attenzione di quattro comuni storici della Toscana, Volterra, San Gimignano, Siena, Montalcino, il prodotto della creatività di famosi artisti contemporanei in spazi all'interno dei quali si respira la storia del medioevo e del rinascimento italiano.

Un evento ardito? Non più di tanto, se si considera che l'arte, quella vera, si riconosce per il suo linguaggio universale che consente, ad epoche e persone distanti tra loro nel tempo e nello spazio, di ritrovarsi vicine e comprendersi.

Anzi, proprio il confronto tra opere che non appartengono allo stesso periodo permette di sviluppare una riflessione sul cammino che l'uomo ha fatto nel corso della storia, variando sì tecniche espressive, manifestando sempre nuove sensibilità, ma restando alla fine sempre lo stesso impegno a ricercare e produrre quello che un illustre e anonimo dell'epoca classica ebbe a definire il sublime.”

Renato Bacci, Assessore alla Cultura di Volterra, da Arte All’Arte I

Avanti
Avanti

Arte All'Arte II