
Marisa Merz
Marisa Merz è stata una delle figure più significative dell'Arte Povera, con una pratica artistica che ha saputo unire sensibilità intima e sperimentazione materica, creando opere dal forte valore simbolico e poetico.
Nel 2002 ha partecipato alla VII edizione di Arte all’Arte con un intervento nella cisterna di Colle Val d’Elsa, presentando un’opera senza titolo che è stata successivamente donata al comune ed è oggi visibile in modo permanente. Nel 2022 è stata protagonista, insieme a Mario Merz, della mostra presso l'UMoCA – Under Museum of Contemporary Art, un evento che ha celebrato il suo contributo unico all’arte contemporanea.
Con il suo linguaggio essenziale e profondamente evocativo, Marisa Merz ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte, trasformando materiali semplici in forme capaci di trasmettere un’intensa dimensione spirituale e contemplativa.
Maria Luisa Truccato nasce a Torino, dove ha vissuto ed esercitato prevalentemente la sua attività artistica. Nel 1950 incontra Mario Merz, a cui si unisce in matrimonio e da cui prende il cognome. È l'unica rappresentante femminile dell'arte povera, movimento a cui si unisce insieme al marito Mario. Sul piano artistico si fa notare per il suo rendere indistinte le frontiere fra spazio intimo e luogo pubblico e per l’uso dei materiali come la lana, il rame, la cera, dedicando numerose opere alla figlia Beatrice. Partecipa a numerose manifestazioni internazionali e le vengono dedicate importanti mostre personali. In seguito alla morte del marito, Marisa Merz continua ad elaborare una produzione artistica singolare ed emozionante. Nel 2013, insieme a Maria Lassnig, riceve il Leone d'oro della 55ª Biennale di Venezia. Muore all'età di 93 anni a Torino.