Giulio Paolini

Giulio Paolini (Genova, 1940), tra i maggiori protagonisti dell'arte concettuale italiana, si distingue per la sua capacità di creare opere che esplorano il rapporto tra passato, presente e futuro.

Nel 1999 ha partecipato ad Arte all'Arte IV con l'opera Quasi, esposta presso la Pinacoteca di Volterra, un intervento che incarna pienamente la sua poetica. Il lavoro consiste proprio in questo: nel progettare il presente e il futuro basandosi anche fisicamente sul passato, commentandolo e rilanciandolo in avanti, dimostrando come il linguaggio dell'arte visiva sia una dimensione imprescindibile non solo per l'artista, ma per l'uomo in generale.

Paolini continua a essere un punto di riferimento per il suo modo unico di trasformare la memoria dell'arte in una chiave per interpretare il tempo contemporaneo.

Giulio Paolini, nato il 5 novembre 1940 a Genova, risiede a Torino.

Dalla sua prima partecipazione a un'esposizione collettiva nel 1961 e dalla sua prima personale nel 1964 ha tenuto innumerevoli mostre in gallerie e musei di tutto il mondo. Tra le maggiori antologiche si ricordano quelle al Palazzo della Pilotta a Parma (1976), allo Stedelijk Museum di Amsterdam (1980), al Nouveau Musée di Villeurbanne (1984), alla Staatsgalerie di Stoccarda (1986), alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma (1988), alla Neue Galerieam Landesmuseum Joanneum di Graz (1998), alla Fondazione Prada a Milano (2003), al Kunstmuseum di Winterthur (2005) e alla Whitechapel Gallery a Londra (2014). Ha partecipato a diverse mostre di Arte povera ed è stato invitato più volte alla Documenta di Kassel (1972, 1977, 1982, 1992) e alla Biennale di Venezia (1970, 1976, 1978, 1980, 1984, 1986, 1993, 1995, 1997, 2013).
Il suo lavoro è rappresentato in numerose collezioni pubbliche internazionali. Grafico di formazione, ha sempre nutrito un particolare interesse per il campo editoriale e la pagina scritta. Fin dall'inizio ha accompagnato la sua ricerca artistica con riflessioni raccolte in libri curati
in prima persona: da Idem, pubblicato nel 1975 da Einaudi (Torino) con un'introduzione di Italo Calvino, a Quattro passi. Nel museo senza muse, uscito nel 2006 presso lo stesso editore, e L'autore che credeva di esistere, pubblicato da Johan & Levi (Milano) nel 2012.

Dal 1969 ha realizzato anche scene e costumi per rappresentazioni teatrali, tra cui si distinguono
i progetti ideati con Carlo Quartucci negli anni Ottanta e le recenti scenografie per due opere
di Richard Wagner per la regia di Federico Tiezzi (2005, 2007).

tratta da fondazionepaolini.it