Atto Unico Campane

Giovanni Ozzola

Bosco della Nova, Mondovì (CN)
Opera permanente

L’Associazione Arte Continua è lieta di sostenere il secondo intervento del progetto Landandart, creato dall’associazione culturale VIA per valorizzare il territorio del Monregalese attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea. Questo appuntamento vede la partecipazione dell’artista Giovanni Ozzola, con la sua installazione Atto unico - campane, che sarà inaugurata sabato 5 ottobre 2024 presso il Bosco della Nova di Mondovì (Cuneo).

L’opera, composta da cinque campane in ceramica, interagisce con l'ambiente naturale circostante e arricchisce il percorso verde che attraversa la collina. Questa iniziativa è parte di un più ampio progetto di riqualificazione territoriale e riflette la nostra missione di sostenere pratiche artistiche che favoriscano il dialogo tra arte, territorio e comunità.

Giovanni Ozzola sceglie di lavorare con l’argilla, materia primordiale proveniente dalla terra che proprio grazie alla sua origine e alla sua fragilità si carica di un concetto di ciclicità e di rinascita, mettendosi in connessione con i ritmi della natura e quindi con l’essere umano. Anche il processo che trasforma l’argilla in campana è significativo: ogni pezzo, infatti, è unico e diventa tale grazie
all’utilizzo di un altro elemento primordiale, ovvero il fuoco. Ogni
campana testimonia col proprio suono una presenza individuale e, unendosi ai rintocchi delle altre, crea un insieme, invitando a
riflettere su concetti come esistenza, origine e destino.

Collaborando con VIA, l'Associazione Arte Continua contribuisce alla creazione di un ponte tra artisti internazionali e le comunità locali, offrendo nuove prospettive culturali e promuovendo l’incontro tra arte e partecipazione pubblica. Landandart è un’occasione per stimolare l’attenzione verso il patrimonio naturale e culturale attraverso esperienze artistiche di grande impatto.

“Abbiamo deciso di sostenere questa iniziativa rispondendo alla
richiesta d’aiuto che è arrivata da VIA, associazione no profit come
la nostra, tramite Giulia Carbone e Geremia Siboni perché abbiamo
trovato affinità e determinazione a realizzare progetti di lungo
periodo là dove si è svolta e si svolgerà una parte importante della
loro vita e dove vogliono trasformare la loro passione per l’arte in
qualcosa che non si limiti solo ai loro valori ed interessi
personali. Per questo abbiamo chiesto di coinvolgere dall’anno
prossimo due importanti curatori ed amici, Stijn Huijts e Nicolas
Ballario
, che crediamo possano aiutare per il loro percorso di crescita.
Crediamo sia importante sostenere, ovunque si trovino, persone
disponibili e motivate ad avviare un’azione di lungo periodo per
migliorare lo spazio pubblico, tenendo conto di dove si trova lo spazio
abitato e ripensando, in particolare, il rapporto tra città, paesi e
campagne. Siamo convinti che questo possa avvenire attraverso le opere e lo sguardo degli artisti, così come è accaduto in passato nella
costruzione delle città specialmente in Italia ed Europa nelle quali
gli artisti hanno dato senso e forma allo spazio. Per questo motivo,
insieme al coinvolgimento dei curatori della comunità internazionale
dell’arte, stiamo avviando il percorso di collaborazione con questi
nuovi amici. Non musei all’aria aperta ma veri e propri luoghi in cui
sia possibile vivere un dialogo diretto con le opere site-specific, nate
dall’incontro e dal dialogo tra questi mondi apparentemente
lontani”.

Mario Cristiani, presidente di Associazione Arte Continua

Atto Unico significa qualcosa che accade all’unisono, un momento in cui tutto – persone, pensieri, azioni - si concentra insieme nello stesso istante. Il mio lavoro su quest’opera non è stato solo mio, ma il risultato di un impegno collettivo, di tutti gli attori che hanno
contribuito al progetto. È come se ognuno di noi avesse messo i propri pensieri e il proprio sudore verso un’unica direzione, ed è questo che ha generato l’opera. Le campane che ho creato portano con sé un forte simbolismo. Le prime tre campane, cotte e fatte di argilla, le
vedo come una sorta di trinità laica. Non in senso religioso, ma
piuttosto come simbolo della necessità di indagare l’orizzonte che
abbiamo dentro di noi. le altre due grandi campane sono di calce e
sabbia, non cotte, gli elementi vento acqua e sole le modificheranno facendole tornare terra. Questa esplorazione non finisce con noi stessi, ma trova la sua ragione nell’incontro con l’altro. Credo che solo
attraverso un tentativo costante di conoscersi, , possiamo incontrare
gli altri senza timore della diversità
. Se sappiamo chi siamo e ci
riconosciamo, non abbiamo paura di chi è differente da noi, ed è lì
che nasce lo scambio, l’evoluzione. Da sempre, l’umanità si evolve
proprio mescolandosi, crescendo nella consapevolezza. La prima campana al centro, è cruda, senza decorazioni esterne, ma al suo interno ci
sono delle stelle dorate su un fondo nero. Questo è un omaggio alla
storia dell’arte, ma anche una riflessione su come ognuno di noi sia
un universo a sé. Siamo tutti una stella tra le stelle. La mia idea è
che ognuno deve essere la propria luce nel buio, ma solo quando siamo insieme possiamo formare una costellazione e capire dove siamo e dove stiamo andando. La seconda campana ha un simbolo geometrico emiciclo che mi affascina particolarmente. Questo simbolo lega l’individualità e
la comunità su uno stesso orizzonte. È un pensiero che unisce l'
umanità e la nostra individualità, come a dire che possiamo essere noi stessi e, al contempo, parte di qualcosa di più grande. La terza
campana porta le scritte ‘IO’ e ‘TU’, e per me questo rappresenta il fatto che, nel suono, nella tensione degli opposti, io e
tu suoniamo insieme, diventiamo un ‘noi’. È una fusione. Per me, la
ricerca dell’identità individuale è fondamentale, perché è proprio
questa che ci rafforza nell’incontro con l’altro. Non è
l’identità collettiva, che spesso tende a emarginare chi è diverso.
Al contrario, conoscersi profondamente ci permette di accogliere gli
altri senza paura, e da lì nasce un vero scambio, una crescita comune
.”

Giovanni Ozzola, artista