Le Città del Futuro

Arte, Tecnologia, Responsabilità Sociale, Circolarità, Forestazione, Ruralizzazione, Rigenerazione Urbana.
“Le città del futuro” è promosso dal Comune di Prato, in coordinamento con la Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana e in collaborazione con l’Associazione “Arte Continua” 

Il Comune di Prato e la Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana, in collaborazione con Associazione Culturale Arte Continua, hanno inaugurato il 19 dicembre 2020, nella Piazza del Duomo di Prato SHY, un’opera dell’artista inglese Antony Gormley. La scultura, alta quasi 4 metri e realizzata con 3600 kg di ghisa, porta in una piazza del XVIII secolo i materiali e i metodi della rivoluzione industriale. Silente e immobile, SHY invita a prendere coscienza della propria posizione, costantemente in movimento nello spazio e nel tempo e rianima il potenziale dell'arte nel regno collettivo per celebrare la vita quotidiana. 

Nell’ambito di questo progetto si inserisce “Le città del futuro”, un ciclo di incontri in modalità online promossi dal Comune di Prato e dalla Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana, concepiti e organizzati dall’Associazione Arte Continua. I webinar si terranno con cadenza mensile - per i sette mesi che l’opera di Gormley resterà installata nella piazza - ponendo al centro della discussione e tra loro in relazione tematiche quali l’arte, la tecnologia, la responsabilità sociale, la circolarità, la forestazione, la ruralizzazione e la rigenerazione urbana.

  • Frame 006, Arte, tradizione e innovazione

    L’arte contemporanea come strumento di dialogo e lettura di una società in continua evoluzione e oscillazione: tra eccessi di abbandono alla novità consumistica da un lato e rifiuto del progresso in nome di una illusoria purezza delle origini dall’altro.

  • Frame 005, Preparandoci all'Urban Center

    Un incontro che, in vista della prossima apertura del nuovo urban center collocato all’interno del Centro per l’arte contemporanea “Luigi Pecci”, coglie l’occasione per aprire una discussione sulle possibili contaminazioni tra arte e urbanistica nel progettare la città.

  • Frame 004, Arte Pubblica e Rigenerazione Urbana

    Un incontro che partendo dal contesto dell’incremento demografico e della crescente tendenza all’inurbamento prevista per i prossimi decenni, cercherà di approfondire il tema della qualità di vita negli spazi urbani e del ruolo che l’arte contemporanea può avere nel rendere gli spazi urbani accoglienti e culturalmente stimolanti.

  • Frame 003, L'Economia Circolare

    La globalizzazione ci ha mostrato con evidenza che nessun rifiuto scompare. La società ed il mondo produttivo occidentali, sempre più sensibili alle politiche che privilegiano il riutilizzo, investono nella circolarità perché produrre il nuovo dal già usato, anche se richiede maggiore impegno, crea prodotti di valore aggiunto, valore dato anche dalla riduzione di sprechi e rifiuti.

  • Frame 002, La Forestazione Urbana

    I cambiamenti climatici e gli eventi meteorologici sempre più imprevedibili e violenti sono sotto i nostri occhi, ma le grandi operazioni di riduzione di CO2 alla fonte della produzione industriale stentano a decollare.

  • Frame 001, Il Distretto Industriale

    Il "distretto industriale", insieme di PMI che si struttura intorno ad una filiera produttiva, caratterizza ancora l’Italia ma sta attraversando una crisi dovuta alla globalizzazione e necessita un ripensamento, che mette in gioco non solo l'attività produttiva, ma anche l’identità e la coesione sociale di tutta la comunità.

In un mondo in continua evoluzione ma stretto sempre più da problematiche urgenti di natura ecologica (dall’inquinamento al surriscaldamento e sovraffollamento del pianeta, alle pandemie), non dimentichiamo che possiamo contare su possibilità tecnologiche una volta impensabili: connessioni veloci e intelligenti, circolarità, riciclo.  

Partendo da queste considerazioni “Le città del futuro” si propone di far dialogare artisti della comunità internazionale con amministratori pubblici, imprenditori, economisti, direttori di istituzioni culturali, urbanisti, scienziati, informatici e altri autorevoli protagonisti del nostro tempo. Una serie di incontri, per capire quale ruolo può avere l’arte contemporanea nel porsi come occasione di stimolo e, al tempo stesso, come strumento, per dare sostanza ad un idea di città del futuro, responsabile socialmente e attenta e rispettosa delle altre forme di vita del pianeta, sensibile verso le differenti comunità che la vivono e verso le generazioni future che la potranno vivere e godere, aperta ad usare tutte le tecnologie che permettano risparmio energetico, a tutte le generazioni e al senso e al piacere di viverci. 

Il ciclo di incontri prenderà il via sabato 30 gennaio. Sul tema “Distretto industriale” interverrano l’artista Loris Cecchini, Francesco Marini Associazione Confindustria Toscana Nord, Eliano Lodesani Consigliere di Banca Fideuram spa, Lorenzo Bini Smaghi Presidente Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana, Mario Cristiani Presidente Associazione Arte Continua; a moderare l’incontro Benedetta Squittieri Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Prato. 

I successivi webinar, disponibili in diretta sui social di Città di Prato, Associazione Arte Continua e Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, si terranno ogni ultimo sabato del mese, tra i relatori alcune delle figure di maggior rilievo del panorama artistico contemporaneo, Tomas Saraceno, David Tremlett, Tobias Rehberger, Daniel Buren e Cai Guo-Qiang. Il ciclo di incontri si concluderà nel mese di luglio con Antony Gormley, auspicabilmente in presenza. Programma in dettaglio allegato. 

Prato è una delle città più industrializzate d’Europa, il Comune ha investito da sempre nella ricerca di un equilibrio tra manifattura ed ambiente e nella valorizzazione dell’arte contemporanea. Oggi più che mai, all’indomani della pandemia causata dal Covid 19, la pubblica amministrazione si pone l’obiettivo di promuovere uno sviluppo del territorio all’insegna di sostenibilità ambientale e circolarità, coniugate con l’innovazione e il sostegno alle fasce deboli e alle nuove generazioni. Un impegno programmatico tradotto nell’Agenda Urbana 2050 che lega le opere in fase di realizzazione con i progetti per il futuro, nei quali l’arte contemporanea ha avuto ed avrà un ruolo importante.  

La Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana gestisce dal 2016 il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, prima istituzione italiana aperta con l’obiettivo di presentare, collezionare, documentare e supportare le ricerche artistiche di arti visive e performative, cinema, musica, architettura, design, moda e letteratura. Dall’apertura nel 1988 a oggi il Centro Pecci ha prodotto e ospitato più di duecentocinquanta tra mostre e progetti espositivi, promosso iniziative didattiche per studenti e adulti, raccolto una nostra collezione oltre mille opere che mappano le tendenze artistiche dagli anni Sessanta in poi. Il complesso progettato dall’architetto razionalista Italo Gamberini e ampliato nel 2016 da Maurice Nio, ospita 3.000 mq di sale espositive, un archivio, la biblioteca specializzata CID/Arti Visive, l’auditorium-cinema, un bookshop, un ristorante, un bistrot, un teatro all’aperto e, a breve, un urban center.  

L'Associazione Culturale Arte Continua APS, fin dalla sua costituzione 30 anni fa, dialoga e realizza progetti artistici connettendo amministrazioni pubbliche e privati. Il tema città del futuro è stato sempre la missione della associazione insieme a quello di ripensare la città partendo dalle campagne e dal rapporto tra comunità internazionale del arte e le comunità locali. Della realtà di Prato - che si sta imponendo a livello internazionale per le sue pratiche economiche, ambientali e produttive virtuose, per il ripensamento degli spazi pubblici ed il ricentramento delle periferie - l’Associazione Arte Continua condivide lo spirito e le modalità e per questo si impegna in un coinvolgimento, sia teorico che pratico, volto alla realizzazione di progetti che coinvolgano la comunità intenzionale dell’arte in progetti glocal, nel rispetto dell’ambiente e della natura.