Spindles

Loris Cecchini

Spindlesle cui dimensioni gigantesche (10 metri di base e altezza e 9 di profondità) sono abbastanza rare nel lavoro di Cecchini – è una struttura modulare in acciaio e alluminio che ricorda un grande albero i cui rami compongono una sorta di algoritmo naturale. Composta da cinquanta elementi, ciascuno a sua volta diviso in tre parti accoppiate, la scultura è il risultato della memoria dell’esperienza toscana dell’artista, vissuto tra Siena, Firenze e Prato, fusa insieme al sapere tecnologico accumulato negli anni vissuti a Milano e Berlino.  “Spindles è imponente e prepotente, è il simbolo della nostra capacità di reagire, della forza che ci viene dalla resilienza”, ha commentato il presidente della Cassa di Risparmio di Prato Franco Bini, mentre l’assessore alla Cultura Simone Mangani ha sottolineato che “si tratta di un’operazione che si inserisce in un lungo percorso di contemporaneità iniziato cinquant’anni fa con la Forma Squadrata con taglio di Moore [e] nel dialogo tra l’opera di Cecchini e le mura trecentesche si apre uno sguardo verso il futuro”. L’assessore all’Urbanistica Valerio Barberis ha sottolineato che “l’arte a Prato racconta la città contemporanea, Spindles costituisce la prima opera del nuovo parco, collocata proprio all’ingresso, con cui si comincia a scrivere un nuovo racconto di questo pezzo di città”.

l progetto di scultura proposto per la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato si colloca formalmente tra le serie di opere più conosciute ed apprezzate dell’artista, ovvero quelle strutture modulari metalliche che danno luogo a configurazioni formali sempre diverse ed il cui riferimento concettuale ruota intorno alle idee di organico, di crescita, di espansione particellare della materia in un continuo rimando tra arte, scienza, natura e cultura.

La scultura è composta da 50 elementi di forma minimale - a loro volta divisi in 3 parti accoppiate per un totale di 150 fusioni parziali - che ricordano dei grandi fusi (elementi per la torsione delle fibre tessili legati alla memoria storica della città e alla sua attività principale nella produzione dei filati) innestati l’uno nell’altro a formare una sorta di grande diagramma di crescita in cui concetti come entità singolare e collettiva, tecnico e organico, variabile e costante, divengono metafora disegnata di relazione vettoriale e dinamica della città e dei suoi abitanti in un continuo divenire, in cui la singolarità degli elementi individuali si rapporta sempre ad un contesto più ampio di momento collettivo e plurale. Le qualità formali e plastiche con cui la scultura è espressa, appartengono alla sfera tecnica e tecnologica per le sue caratteristiche di geometria. Le qualità formali e plastiche con cui la scultura è espressa, appartengono alla sfera tecnica e tecnologica per le sue caratteristiche di geometria semplice e prodotto industriale; allo stesso tempo le ramificazioni rizomatiche si propagano procedendo per multipli con la libertà di una pianta o di un organismo, sottraendosi al concetto di gerarchia nell’assenza di un punto iniziale e uno finale.