Ecce homo, Lothar Baumgarten, 2002

“Il mio lavoro non è questione di strategia o di modo di pensare. Si basa piuttosto su principi guidati dall’intuizione. Gli strumenti del mio pensiero sono la misura e la proporzione e fondamentali per la mia pratica artistica sono una grammatica che riflette i rapporti spaziali elementari e una coscienza razionale del tempismo e dell’enfasi. Si tratta delle qualità sensuali insite nel corpo dello spazio, la loro materializzazione e la loro forma. Le mie opere non sono installazioni, non sono concettuali: è arte che non ignora il suo contesto architettonico. L’opera prende forma integrando strutture date in un insieme complesso e creando un canone di riferimenti tra elementi individuali e circostanziali. È un processo dialettico dove un discorso critico con la cultura contemporanea svela al suo interno una struttura architettonica. Il contenuto diventa forma. Il mio approccio critico-culturale non vuole proporre soluzioni autobiografiche a problemi universali. Credo che l’arte debba incoraggiarci a interrogarci sullo status quo e sulle strutture che ne consentono il perdurare.”

— Lothar Baumgarten, Arte all’Arte VII, 2002

Art Exhibitions

Talks

In occasione della VII edizione di Art to Art, il curatrice Emanuela de Cecco ha chiamato a partecipare nella chiesa di San Francesco di Montalcino Lothar Baumgarten with the work Ecce Homo.

“(…) La sua presenza ad Art to Art prende corpo nella chiesa di San Francesco a Montalcino e nel chiostro adiacente. In chiesa Baumgarten ha installato 25 diaproiezioni in bianco e nero: vetrine di negozi del paese e di altri centri abitati della zona, dettagli di generi alimentari, animali, candele, spine… Con la consueta precisione ed eleganza formale che caratterizza da sempre il suo lavoro, l’artista ha disposto le sue immagini tenendo conto sia della conformazione fisica della chiesa, sia dell’organizzazione interna degli spazi in relazione all’esercizio delle funzioni religiose.

Baumgarten introduces into a space historically devoted to worship the signs of the contemporary city, where the logic of commerce is, in fact, the driving force behind most processes of transformation. The shop windows—carefully arranged, elegant, and well-stocked—emerge like ghosts in the dimly lit space that hosts them, suggesting a stark contrast with the abandoned condition of the latter. Presented in this context, they become true icons of a secularized daily life devoted to consumption.

This installation is echoed by the intervention in the cloister adjacent to the church, where 30 colored circles in Renaissance palette tones coexist with other mirrored circles designed to reflect the faces of the viewers themselves. The image disappears, leaving the field open to the more essential geometric forms. The artist thus looks to tradition but offers a complex vision of it—nothing could be further from rhetorical or naïve revivalism. Baumgarten therefore subtly suggests a critical reflection on two different ways of enacting relationships between history, everyday life, memory, and the present."

Emanuela De Cecco, Arte all’Arte VII, 2002

Credits

Lothar Baumgarten
Ecce Homo, 2002
25 slide projections inside the church / 25 diaproiezioni all’interno della chiesa
Montalcino, Arte all’Arte VII
Photo Ela Bialkowska

© Associazione Arte Continua