Tobias Rehberger , chiamato dai curatori Florian Matzner e Angela Vettese per Arte all’Arte IV, ha scelto come luogo del suo intervento l’antica via delle Volte a Colle di Val d’Elsa.
“Tobias Rehberger ha realizzato l’opera Montevideo a Colle di Val d’Elsa all’interno in un antico camminamento coperto, una sorta di galleria nella quale si affacciano case private e magazzini. Qui l’artista ha installato circa centocinquanta lampade di cristallo, una produzione caratteristica del luogo, ciascuna soffiata a mano e colorata con diverse pigmentazioni presso uno degli ultimi laboratori di Colle che è ancora in grado di eseguire queste lavorazioni.
Rehberger ha poi collocato le lampade sul soffitto del camminamento a gruppi, per tipologie (cilindri bianchi, sfere rosse, doppi coni violacei…) come fossero grappoli o famiglie affollate. Poi ha creato un collegamento tra due poli geografici che, nel globo, stanno tra loro ai vertici di un diametro, luoghi del mondo in cui i ritmi giorno-notte scorrono in modo sfalsato. Montevideo, la città scelta per mettersi in relazione a Colle di Val d’Elsa, fa parte dell’Emisfero Sud; grazie a un collegamento via Internet, le luci del camminamento toscano si accendono quando a Montevideo fa scuro, quando gli abitanti di quelle case accendono le loro luci domestiche.
Così è come se la loro illuminazione artificiale attraversasse la Terra e spuntasse dall’altra parte, mentre oggetti caratteristici dell’arredamento interno delle case si mostrano all’esterno, in una strada di un centro storico italiano. L’aspetto dell’installazione è spettacolare e accoglie il visitatore come una festa di emozioni, ma dietro a questo lato aperto e ludico sta anche un livello di lettura meno immediato.
Per decenni il dibattito culturale ha teso a privilegiare ciò che è internazionale rispetto a ciò che è locale. Lo sviluppo di Internet, ma anche di una nuova coscienza dell’importanza delle culture regionali, ci conducono oggi a concepire la globalizzazione non come un azzeramento delle caratteristiche specifiche dei luoghi, ma anzi come un modo per esaltarle tutte: la meraviglia suscitata dall’opera vuole essere un richiamo alla capacità di stupirsi per ciò che è semplice ma al tempo stesso, frutto della congiunzione tra le tradizioni locali manuali e il sapere della tecnologia.”
Florian Matzner e Angela Vettese, “Arte all’Arte IV”, 1999