“Si tratta di un progetto relativo alla ‘vita che si consuma’.
Ormai il turismo rappresenta un fenomeno in continua crescita, nonostante il destino del mondo sembri di giorno in giorno più precario a causa di guerre, malattie, catastrofi naturali ecc. Il genere e gli itinerari dei viaggi sono sempre più differenziati e innovativi: in pratica, è possibile trovare di tutto, spaziando dai paesaggi naturali a quelli artificiali, dalle destinazioni storiche o folcloristiche a quelle esotiche. Addirittura l’emergente contesto urbano delle città moderne è diventato meta dei turisti. Questo fenomeno è stato provocato dal potere della comunicazione di massa, dell’informatizzazione e della commercializzazione e si è già trasformato in una moda: quella della ‘vita che si consuma’. Basta notare l’enorme produzione di guide turistiche di ogni genere con copertine accattivanti, di opuscoli di viaggi multimediali frutto di investimenti consistenti, così come i semplici depliant pubblicitari. Vengono distribuiti a folle curiose ed entusiaste in luoghi come i fast food delle linee aeree, che mischiano natura, storia e cultura. Secoli di trasformazioni storiche e differenze culturali tra i popoli sono condensate nelle varie rotte turistiche. Ognuno può sceglierne una in base alle proprie preferenze. Così è possibile rivivere in una settimana la meravigliosa esperienza del lungo viaggio di Marco Polo, oppure l’avventurosa scoperta del nuovo continente americano da parte di Colombo. Se le varietà di integratori vitaminici e i numerosi attrezzi per gli esercizi ginnici sono la scelta biologica degli esseri umani per avere maggiore nutrimento e buona salute, allora il turismo rappresenta un modo più sintetico per soddisfare la curiosità, il desiderio di emozioni, la voglia di esperienze forti e l’esigenza di ammazzare il tempo. La tendenza ad avere una “vita che si consuma” riassume la convinzione che nella società contemporanea ogni cosa possa essere consumata una volta per tutte. Se la natura, la storia, la cultura e la realtà sono diventati souvenir di viaggio, anche il nostro corpo e la nostra mente sono stati definitivamente consumati. Qual è l’alternativa possibile a tutto questo? Mamma Mia! è stata concepita sulla base delle considerazioni appena esposte. L’intenzione è quella di costruire un sito turistico artificiale. La sua forma originaria è quella di un vaporizzatore abbandonato. Tuttavia, una volta inserito nell’ambito della villeggiatura, diventerà un reperto sorprendente e incredibile. Non avrà prezzo, in quanto cimelio consumato dal tempo, resto di un’epoca remota.
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