Mario Airò (Pavia, 1 novembre 1961) opera da quello che l’artista definisce un “vagabondare”, inteso come l’esperienza di qualcuno che si muove e parla attraverso le cose che incontra, evitando qualsiasi tipo di chiusura intellettuale e formale. Le opere nascono da un’ampia gamma di riferimenti culturali che includono la letteratura, il cinema, la storia dell’arte ed elementi appartenenti al nostro quotidiano.
Ha partecipato alla edizione di Arte all’Arte VII curata da Emanuela De Cecco e Vicente Todolì con il progetto speciale dell’installazione al Teatro dei Leggeri di San Gimignano, confermando il legame profondo tra arte contemporanea e territorio.