I curatori Florian Matzner e Angela Vettese, in occasione della IV edizione di Arte all’Arte, hanno chiamato il gruppo Atelier van Lieshout che è intervenuto a Montalcino all’interno della fortezza.
“Atelier van Lieshout interviene nella fortezza di Montalcino, commentandone la vocazione militare con sculture i cui materiali recenti (fibre plastiche, vetroresina, acciaio) contrastano volutamente con le antiche pietre del fortilizio. All’esterno si viene accolti da un camion che contiene una sorta di arsenale e che è concepito come fabbrica mobile di armi; all’interno il camion risulta essere del tutto abitabile, con un letto e un piccolo reparto cucina, come se il suo abitante non dovesse mai staccarsi dal suo lavoro e dalla sua personale ossessione.
Poco lontano sta una Mercedes modificata con un cannone, curioso incrocio tra uno status symbol di carattere civile e uno di carattere militare. In una stanza all’interno è allestita una sala riunioni manageriale, dove giacciono a terra uomini stilizzati di materiale plastico. Sulle torrette e verso i camminamenti sono sparsi finti cannoni.
Per il loro materiale e la loro forma le opere hanno l’aspetto inoffensivo dei giocattoli, ma le dimensioni le rendono minacciose. Esse si collocano al limite tra ironia e presa d’atto di un’evidenza molto cruda: la guerra non è una parte del nostro passato.
Ha abbandonato alcuni luoghi, come appunto la Fortezza di Montalcino che è divenuta soprattutto una meta gastronomica, ma ne ha fatto propri altri e non cesserà mai di esistere. Il comportamento aggressivo è insito nell’animale-uomo e viene espresso da sempre nei suoi giochi infantili.
Nella storia non è affatto diminuito, ma anzi oggi si avvale di materiali sintetici, di armi industriali e ripetibili, di motivi sempre più sofisticati per incanalare energie primitive. Malgrado l’opera abbia intenti più ludici che morali, ci racconta che non rendersi conto di tutto questo sarebbe assurdo e colpevole.”
Arte all’Arte IV a cura di Florian Matzner e Angela Vettese