Gilberto Zorio è sicuramente una delle personalità più importanti della scena artistica italiana con Pistoletto, Fabro e Merz, tra i fondatori dell’Arte Povera. Il suo progetto “Fontana arbitraria” si riallaccia ad una tradizione ed esperienza artistica vecchia di trenta anni mostrando allo stesso tempo, ed in modo convincente, i cambiamenti che, rispetto ad allora si sono verificati nell’arte, nello spazio pubblico di oggi.
Nel contesto della discussione sulle possibilità e prospettive oggi dell’arte nello spazio pubblico, l’artista si rifà volutamente al motivo della fontana che, basti pensare all’arte medievale, è la forma più antica di opera d’arte nello spazio pubblico. Simbolo di ricchezza e abbondanza superflua, la fontana rappresenta da sempre un punto importante nell’incontro tra gli uomini e la natura. Nell’arte contemporanea abbiamo non pochi esempi che testimoniano il rinascimento del motivo della fontana, basti pensare al tedesco Tobias Rehberger o allo svizzero Roman Singer.
Gilberto Zorio ha elaborato un progetto ispirato al tema “arte, natura ed energia”, progetto che, sia dal punto di vista concettuale che da quello estetico, è congruo alle esigenze di qualità poste a livello internazionale all’arte nello spazio pubblico.